Kunstmaler und Bildhauer Cadempino

Verena Daldini Art

Kunstmaler und Bildhauer Cadempino
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Adresse
Via Tavernaccia 1
Ort
6814  Cadempino
Telefonnummer
079 516 18 87
E-Mail
davea54@hotmail.com
Facebook
http://facebook.com/verena.daldini
Website
verenadaldiniart.com
Reservations
yellow.local.ch

Informationen

Verena Daldini-Hug è nata e cresciuta a Mettmenstetten nel Canton Zurigo. Ha lavorato nel settore bancario diversi anni trasferendosi in Ticino dopo il matrimonio. Si è sempre interessata alla pittura iniziando a dipingere su ceramica e porcellana passando poi in un secondo tempo all’acquarello. La sua curiosità alla ricerca di stimoli nuovi l’ha portata poi alla tecnica mista su cartone, legno e tela. Ha partecipato a diversi workshops con noti artisti, in Svizzera e in Germania. Presentazione di Paolo Blendinger (Torricella, 24 novembre 2009) Verena Daldini, che ha cominciato ad esporre le sue opere un paio d’anni fa, dopo una formazione da autodidatta svolta in diversi corsi privati, fra cui quello con Dina Moretti, lavora volentieri su supporti rigidi quali carte, cartoni e compensati che permettono sovrapposizioni di materia e di colore, incollature, abrasioni, strappi e tocchi finali incisi, graffiati o apposti con matite grasse.E’ un lavoro di costruzione ed assieme consunzione continua della superficie pittorica sulla quale finiscono per emergere, imporsi campire con trame di segni decantate da alchimie che si muovono tra casualità e controllo.Nascono così le immagini dell’artista quali realizzazioni, presenze suggestive che riecheggiano il travaglio creativo. Esse si propongono, nelle tecniche miste, come parti, frammenti di contesti più ampi che suggeriscono con le superfici slavate, patinate e segnate una dimensione temporale, un vissuto in equilibrio tra le esperienze acquisite e le incertezze di una ricerca del sé  ancora perseguita.Non a casa il suo lavoro si muove, oscilla fra figurazione ed astrazione dove la sintassi stilistica pare guidata più dal medium e dalle soluzioni trovate che da un progetto predeterminato.Le superfici astratte delle tecniche miste recuperano nell’acquerello la figurazione ritornando all’appunto naturalistico, volentieri dei fiori quale motivo di resa coloristica d’eccellenza.Anche qui la ricerca stilistica sembra in divenire contrapponendo appunti veloci, istintivi di grande freschezza e leggerezza con composizioni elaborate in senso decorativo marcate da scansioni ritmate e regolari come nei Giunchi di bambù.Gli approcci impostati esprimono con continuità una risolta inquietudine dell’anima e con essa un’ansia espressiva profondamente sentita ed intensamente vissuta nel confronto creativo solitario dell’atelier. Certo è che Verena Daldini si fa guidare esclusivamente da questo piacere di svelare universi, di dar forma inedita ad un pensiero o un sentimento che si focalizza, per quanto detto sopra, parallelamente al divenire, all’impaginazione dell’opera.L’artista, e qui sta la caratteristica fondamentale del suo approccio, non predispone dunque nulla nelle sue costruzioni formali, non impone l’architettura del disegno, ma si fa guidare esclusivamente dai segni apposti con l’assoluta vocazione di una sperimentazione continua. Presentazione di Walter Ghidini  Il linguaggio di Verena non si esaurisce sulla superficie delle sue immagini ma, se compreso, le trasforma, le trasgredisce in una sorta di continuità metamorfica che fa acquisire loro una tessitura insolitamente barocca, proprio per quel caratteristico e continuo involversi in indistricabili labirinti psicologici.  Il lavoro della sua arte è uno scavare interiore dentro la stessa materia del sensibile e del visibile, fin dentro le similitudini sepolte, invisibili, finché qualcuno non le segnali, ed è proprio perché qui la verità è caduca e basta un alito di vento a spazzarla via che dobbiamo fidarci di essa, altrimenti al suo posto troveremmo solo apparenza. La tramatura della forma pare dimostrare una volontà espressionistica, forme e cromie sembrano appartenere di diritto al più convinto cubismo grafico e pittorico, ma in realtà il lavoro di Verena è sperimentazione continua che non si omologa a nessuna corrente specifica. È il gioco delle velature e delle trasparenze che interessa maggiormente l’artista che porta avanti una ricerca continua giocata sulla percezione visiva e materica. Alla pittura astratta, che si è fatta anche materica, l’artista sovrappone, alternandole, linee informi e alfabeti fantastici che rassodano l’immagine in giochi visivi raffinati, in un costante e nuovo contrappunto tra interiorità ed esteriorità della visione. Il clima espressivo rimanda a regioni interne della sensibilità e della coscienza, chiuse e impenetrabili, sigillate dal silenzio. Comincia qui il viaggio tra le simbologie che Verena ci propone, a volte nette a volte sottintese, segno-simbolo di una dicotomia tra la proiezione esterna del sé e il più discosto mondo intimo, sofferto e segreto, luogo di scandagli di una brillante penombra. Presentazione di Emanuela Rindi C’è un profondo senso dell’armonia, sotteso fra esigenza espressiva ed inquietudine interiore, nell’opera dipinta di Verena Daldini. Le sue opere rivelano un talento naturale che sa trasformare elementi del reale in liricissime “forme-non forme” e, nel ...

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